Psicologo Psicoterapeuta | Dott. Stefano Ricotta
Disturbo Ossessivo-Compulsivo
Cosa significa il termine ossessione?
Il termine ossessione deriva dal latino obsidere che significa assediare, bloccare, occupare, e descrive la situazione di chi è ostacolato dal bisogno insopprimibile di compiere determinati atti o di astenersi da altri. Anche se il soggetto è consapevole dell’insensatezza dei suoi atti o delle sue idee ossessive, non può fare a meno di riprodurli in una sorta di rituale che, messo in atto per placare l’ansia, diviene autonomo, trasformandosi in un meccanismo ripetitivo.
Cosa significa il termine compulsione?
La compulsione, detta anche coazione, indica una tendenza coercitiva e irrazionale che spinge l’individuo a mettere in atto determinati comportamenti di cui egli stesso riconosce l’inutilità e l’inadeguatezza, ma la cui mancata esecuzione provoca in lui una sensazione di angoscia.
Il Disturbo Ossessivo - Compulsivo (DOC)
Il disturbo ossessivo compulsivo, conosciuto anche come DOC, è una forma di disagio psichico che si caratterizza per essere fortemente invalidante, entrando nella vita delle persone con singola invadenza.
Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni (idee, pensieri, impulsi o immagini che insorgono improvvisamente nella mente dell’individuo e vengono percepiti come:
- intrusivi: la persona ha la sensazione che "irrompano da soli" o che siano indipendenti dal flusso di pensieri che li precede;
- fastidiosi: la persona sperimenta disagio per il loro contenuto e/o per la loro frequenza
- privi di senso: la persona ha la sensazione che siano irrazionali, esagerati o comunque non giustificati o poco legati alla realtà presente.
L’ossessione più frequente è la paura della contaminazione, il timore di essere contaminati dal contatto con altre persone. In alcune situazioni tale preoccupazione si estende dalla propria persona ai propri beni, come ad esempio il timore che la propria casa venga contaminata da estranei.
Un’altra ossessione molto frequente è la comparsa di incontrollabili pensieri aggressivi o sessuali: pensieri di aggressione e violenza nei confronti di un’altra persona, oppure pensieri relativi a pratiche sessuali percepite come illecite o sporche.
L’ossessione più frequente è la paura della contaminazione, il timore di essere contaminati dal contatto con altre persone. In alcune situazioni tale preoccupazione si estende dalla propria persona ai propri beni, come ad esempio il timore che la propria casa venga contaminata da estranei.
Un’altra ossessione molto frequente è la comparsa di incontrollabili pensieri aggressivi o sessuali: pensieri di aggressione e violenza nei confronti di un’altra persona, oppure pensieri relativi a pratiche sessuali percepite come illecite o sporche.
Le compulsioni, invece, sono azioni e comportamenti ripetitivi l’individuo si sente obbligato a mettere in atto e che si manifestano in risposta alle ossessioni. Rappresentano un tentativo di soluzione e di solito sono seguite da un senso di sollievo generato dal disagio causato dalle ossessioni.
Le compulsioni possono assumere la forma di comportamenti semplici e stereotipati, come il bisogno incontenibile di lavarsi le mani, oppure possono presentarsi come elaborati rituali con una precisa struttura formale (sequenze di azioni da compiere sempre nello stesso ordine, senza errori, per scongiurare il verificarsi di eventi catastrofici).
Il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
Il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, a differenza del DOC precedentemente descritto, è caratterizzato da eccessiva preoccupazione per l’ordine, da perfezionismo, maniacale accuratezza ed esigenze di controllo mentale ed interpersonale.
Le persone che presentano questo particolare disturbo cercano di mantenere una sensazione di controllo attraverso una minuziosa attenzione per le regole, i dettagli, le procedure. Paradossalmente mostrano una scarsa flessibilità, apertura mentale ed efficienza.
L’individuo che mostra un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è incline alla ripetizione e verifica accuratamente ciò che fa nel timore di commettere eventuali errori. A volte mostra una dedizione eccessiva al lavoro e alla produttività, sacrificando le attività del tempo libero e le amicizie. Possono essere riluttanti a lavorare con altre persone e a delegale il lavoro ad altri. Possono essere restii a buttare via oggetti usurati o inutili, anche se privi di una valore sentimentale. Sono in genere persone coscienziose, scrupolose e inflessibili per quanto riguarda moralità, etica e valori.
Trattamento psicoterapeutico per DOC di personalità
Il trattamento generale del disturbo ossessivo-compulsivo di personalità è simile a quello di tutti gli altri disturbi della personalità. La rigidità, l’ostinazione e il bisogno di controllo possono interferire con il trattamento.
La terapia analitica e la terapia psicodinamica possono aiutare la persona che presenta un disturbo ossessivo-compulsivo di personalità.
Secondo Carl Gustav Jung, all’origine di casi di nevrosi ossessiva vi è la presenza di un complesso a tonalità affettiva, cioè quell’insieme di pensieri, ricordi, rappresentazioni fortemente impregnati emotivamente e che godono di una relativa autonomia dalla coscienza; essendo così in grado di sottrarsi dalla padronanza dell’individuo finendo per interferire con le sue intenzioni coscienti o spingendolo a deviare da queste.
Jung, infatti, riteneva che l’affettività fosse l’elemento propulsore di tutte le nostre azioni ed omissioni, molto più che la riflessione.
Sempre secondo lo psicologo svizzero, “quanto più staccato è l’inconscio, in forme più o meno forti si contrappone alla coscienza: se non in quelle figure divine, nella forma sinistra di stati ossessivi [… ] e di affetti morbosi”
Si ritiene, dunque, che la cura migliore per i pazienti con disturbo ossessivo compulsivo sia quella di aiutare il paziente a comunicare apertamente le rappresentazioni rimosse che la propria coscienza non sopporta.